giovedì 9 settembre 2010

Riflessioni: il territorio e le persone

Caro Massimo,
ti ho parlato di uno scrittore sardo che io apprezzo molto, Marcello Fois.
Ho appena terminato un suo breve romanzo e vorrei riportarti un brano tratto da questo, che penso descriva al meglio una caratteristica della tua Gente.

Vuole anche essere uno stimolo all’Università delle Persone perché, nel prossimo semestre, dedicato al territorio, si possa prevedere un programma che faccia scaturire anche questi aspetti dei diversi territori, perché a territori diversi corrisponde una diversità delle Persone che, se portata alla luce, non può che migliorarci.
Spero anche sia un semestre itinerante perché i territori, oltre che parlarne, vanno “sentiti”; vissute sulla pelle, le terre ci cambiano.

“Non sorprenda che da queste parti la parola conti ancora qualcosa. Quella che si dà. Quella che si toglie. Da queste parti dire qualcosa significa anche farla.
Perché la scrittura poggia sulla carta, la parola sullo sguardo. La scrittura necessita di sacerdoti e archivi e apparati; la parola conta sulla memoria.
Dalle nostre parti ha ragione chi usa le parole giuste, non chi le grida più forte.
Le parole hanno costruito ogni singolo meccanismo della nostra società: noi con le nostre parole abbiamo costruito civiltà di pietra levigata e codici universali. Non a parole. La scrittura è arrivata dopo dalle stive delle navi fenice o romane. Ed era scandalosa. Unica e scandalosa.”
Marcello Fois – Sangue dal Cielo.

Marisa Carletti